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Dove puoi mangiare a Roma
Identità e sapori per stomaci d’acciaio

Dove puoi mangiare a Roma

Identità e sapori per stomaci d’acciaio

pubblicato il22/12/2017 00:00:00 sezioneNews

I piatti che caratterizzano la cucina romana sono semplici, derivano dalla tradizione contadina, e acquistano un particolare valore grazie agli ingredienti genuini e la gran passione con cui vengono preparati sia nelle cucine di ogni romano, sia nelle trattorie più veraci.

Già nei loro nomi ricordano sapori forti, per palati d’altri tempi. Basti pensare ai “Tonnarelli cacio & pepe”: questo piatto, inventato secondo la tradizione dai pastori, che per mangiare durante la giornata si portavano dietro ingredienti semplici da cucinare, come la pasta, il formaggio e il pepe nero, ancora oggi si mangia con molto gusto. Un buon indirizzo per assaggiarli è “Tanto pe’ Magnà”, nel cuore della Garbatella storica. I cremosi tonnarelli, accompagnati da un buon bianco laziale, fanno amare questa spartana trattoria. Le porzioni sono abbondanti ed il servizio veloce. E’ necessario lasciare l’attenzione che merita al primo piatto principe della gastronomia: i “Bucatini all’Amatriciana”. Secondo la tradizione il nome amatriciana deriverebbe da Amatrice, un paesino vicino Rieti, tristemente noto. Qui i pastori solevano portarsi dietro nelle uscite con le greggi ingredienti semplici per preparare un pasto come pasta, cacio, pepe a cui aggiungevano, quando ne avevano la possibilità, il guanciale. Nasce così la gricia che poi si evolve in amatriciana con l’aggiunta del pomodoro.

Impossibile trovarsi a Roma e non assaggiare la mitica amatriciana flambè, mantecata direttamente dentro la forma di formaggio e proposta dalla trattoria “Vecchia Roma”. Sapori semplici e genuini, dal 1916 luogo gastronomico sacro per romani e non. Rapporto qualità-prezzo impareggiabile. Non si può non pensare alla cucina romana senza gli “Spaghetti alla carbonara”, saporiti e gustosi come pochi. Sulle origini della pasta alla carbonara se n’è detto tanto, le sue origini sono molto chiacchierate. E’ sicuro che si tratta di un primo nato del dopoguerra, probabilmente quando si diffusero alcuni prodotti americani come il bacon e le uova in polvere. Quindi i due elementi (il bacon verrà sostituito dalla pancetta) si fonderanno insieme dando vita a questo piatto tipico romano. Ma c’è un altro ingrediente, il pepe nero, scuro come il carbone e come recita il nome “carbonara” con ogni probabilità furono i carbonai ad inventarla. Anche il Gambero Rosso concorda: gli spaghetti alla caronara della trattoria “Da Danilo” sono i più buoni di tutta la capitale. Sempre al dente, squisitamente avvolti in una coroncina di deliziosa ed equilibrata crema all’uovo tempestata di cubetti di guanciale. Una spolverata di pepe e una di Parmigiano. La regina di Roma è lei.

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